Abbiamo sviluppato un prototipo che sfrutta il paradigma delle blockchain per l'implementazione di strumenti di certificazione a basso costo. Il prototipo consente di ragionare sulla possibilità di ospitare una blockchain personalizzata per le proprie esigenze di certificazione di informazioni o di atti sociali.
Alcuni esempi applicativi sui quali abbiamo ragionato comprendono:
- Transazioni Certificate - Certificazione interazioni, ad esempio assistenza fiscale, rilascio documenti. Potrebbe svincolare dall'utilizzo di PEC o strumenti di firma digitale, rendere sicura la transazione, evitare situazioni di ambiguità legate alle attività svolte durante un processo produttivo. Certificabile con un piccolo codice, stampabile anche su un QR code.
- Strumenti di Fidejussione Certificati - con transazioni garantite all'interno della catena
- Sistema per l'emissione di Voucher (vedi prototipo di vouchering)
- Sistemi per il GDPR
- Certificazioni ISO - Verifica delle certificazioni, ovvero esecuzione di task con condizione tramite verifica su un dispositivo informatico. Utile per trattare con fornitori che non sono certificati ISO, magari con l'ausilio di strumenti embedded immediati, e.g., un pulsante di conferma e certificazione dell'avvenuta operazione in un certo luogo in una certa data. Sistema di qualità automatico. Svincolando dalle verifiche sul posto (se non quelle antifrode).
- Borsa d'arte - Una borsa virtuale per scambio e scommesse su artisti emergenti e non.
Un prototipo che sposta l'onere computazionale client side con l'utilizzo di un browser o un dispositivo convenzionale è stato sviluppato per ragionare sull'utilità e l'efficacia di questa proposta. Il pregio di questo approccio è la completa libertà di customizzazione, l’indipendenza dai sistemi classici e quindi l’assenza di costi di transazione. I difetti sono dati da:
- Impossibilità di garantire la tutela della catena senza un sistema di consenso distribuito
- Impossibilità di certificare il timestamp delle transazioni
Alcuni di questi problemi sono ovviabili attingendo alle caratteristiche dei sistemi classici ove necessario. Ad esempio:
- Se tutti i possessori di un certificato conservano una copia della catena (sono incentivati a farlo per tutelare la validità del proprio certificato) il consenso è implementato
- Se si utilizza un terzo servizio per la certificazione di un timestamp (basterebbe una conferma di certificazione via mail?)
Si possono anche ipotizzare le seguenti funzionalità:
- Chi immette un payload paga computazionalmente in base alla dimensione del payload stesso. Questo dimostra la disponibilità a mettere a disposizione tempo computazionale per il mining e a disincentivare la pubblicazione di contratti troppo grossi, con ovvi vantaggi sul mantenimento del repository.